Dall»Almanacco Illustrato del Calcio 1947″, p. Fabrizio Melegari (a cura di), Almanacco illustrato del calcio, Edizioni Panini, 2018, siti di maglie da calcio pp. Circa 1500 maglie da calcio, pubblicizzate come “Vintage”, riportanti i loghi originali di club di Serie A degli anni ‘80 e ‘90, oltre a 3000 cartellini ed etichette in tessuto, sono stati sequestrati tra Pescara e Montesilvano nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza volta a contrastare la commercializzazione di capi contraffatti. Gli articoli più gettonati del merchandising calcio disponibile sullo store sono senza ombra di dubbio le magliette ufficiali delle squadre italiane e straniere; prima maglia, seconda maglia, da allenamento, pre-gara, con numeri e nomi dei calciatori, sono particolarmente amate dagli adolescenti che amano sfoggiarle durante le partite tra amici. Perché è principalmente alla stessa Nike e ad Adidas che si deve la trasformazione – anche tecnica – della tenuta ufficiale di tutte le squadre rilevanti del pianeta attraverso momenti sacrali durante ogni stagione che sono simili ormai alla cerimonia delle lacrime di San Gennaro, e al cui confronto l’attesa per gli ormai canonizzati keynote settembrini di Steve Jobs fa ridere i polli.
Fermiamoci un secondo. Perché – ruotando l’asse – è il caso di arrendersi a ciò che vediamo sulle strade delle grandi città e non: un grande numero di ragazzine e ragazze che indossano maglie di calcio di svariate epoche e provenienze. Le maglie vintage diventano tela per esperimenti creativi, mantenendo viva la tradizione calcistica mentre si aprono nuove strade nell’abbigliamento contemporaneo. Scegli saggiamente e goditi l’emozione di indossare una maglia da calcio vintage che rappresenta il tuo amore per il gioco. La tendenza ha una sola regola: indossare una maglia da calcio, ma in un contesto completamente diverso da quello d’appartenenza. I bambini le portavano o meglio le alternavano alle maglie dei campetti oratoriali di scuola calcio, quando avevano finito il turno, o pretendevano di metterle in casa, o in rare uscite nel quartiere. 1970-71 – Ottavi di finale di Coppa dei Campioni. Gli argentini hanno debuttato con questa maglia speciale il 19 novembre contro il Perù nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo. E gli si è dato un nome: blokecore (vedi sopra), ragazze che si permettono con estrema tranquillità di invadere il terreno dei maschietti trasformando feticci da brufolosi in bombe inaspettatamente sexy. A differenza dei babbei da seconde e terze maglie, le girls preferiscono l’usato, o la maglia vecchia del fratello, in una non troppo pensata attitudine alla circolarità che le rende ancora più impeccabili, ben distante anche dal collezionismo vintage tutto ossessivo dei maschietti.
Stupenda in tal senso la descrizione della terza maglia del Milan di quest’anno, firmata dal terzo player del settore, Puma, e pensata per supportare la diversity: «Un’esclusiva combinazione di colori ravish, fizzy lime, white, royal sapphire e majestic purple». Il titolo mondiale conquistato dagli Azzurri, comportò alla Federcalcio una modifica dello stemma cucito sulle maglie (rimaste uguali per trama e particolari) per celebrare la terza stella. Si ritira inoltre la Turchia per problemi economici e, poco prima dell’inizio del torneo, anche l’India, quest’ultima essenzialmente per questioni di equipaggiamento tecnico: infatti, pur disponendo di una buona formazione, in cui spiccavano il capitano Rajani e il centravanti Rohan, gli asiatici erano soliti scendere in campo senza scarpe (vedendo l’uso di queste ultime come un handicap), perciò insistettero per poter giocare il mondiale a piedi nudi, cosa tuttavia non permessa dal regolamento. Gli anni 1950 costituiscono per lo Spezia uno dei periodi peggiori che la squadra abbia mai conosciuto sin dai giorni della sua fondazione. Le maglie da calcio e altri accessori dell’equipaggiamento dei club sono entrati a far parte del guardaroba non solo dei tifosi, ma anche di tutti coloro che seguono le tendenze del mondo della moda. Queste partnership danno vita a capi d’abbigliamento che uniscono l’eredità sportiva alle tendenze moda.
Le abbiamo viste alle sfilate, indossate dai dj davanti alle consolle, nei new look delle star, le maglie da calcio -la moda bloke core – sono ovunque e, da tempo, oltre lo stadio perfettamente a loro agio nel linguaggio street di questi tempi. Brand di moda e squadre di calcio spesso si uniscono per creare collaborazioni uniche. Oggi le divise delle squadre sono sempre di più fatte di pattern complessi e tessuti biotech, le loro presentazioni sono enormi eventi. E così giù di ricerca su tessuti neoprenici e biotech per non perdere un millimetro di attrito e sudore, pattern pazzeschi e iperintelligenti, mix di colori da perdere la testa. Nel caso dei bavaresi, la differenza è minima ma comunque sostanziale: rispetto allo stemma attuale, quello utilizzato sulla terza maglia ha un azzurro più tenue nel pattern a losanghe, e il carattere tipografico della scritta Fc Bayern Munchen, presente nel cerchio, ha decisamente un aspetto vintage. Succede anche nella terza divisa di quest’anno, dove la particolarità più interessante è il ritorno del vecchio monogramma utilizzato tra il 1983 e il 1988, con le lettere NUFC (Newcastle United Football Club) che sormontano la gazza simbolo del club.