In conclusione, sfruttare la passione per la partita calcio nel marketing può essere estremamente vantaggioso per le aziende che desiderano raggiungere un pubblico ampio ed emotivamente coinvolto. Il sodalizio è erede del Parma Football Club, già Parma Associazione Calcio, sorto nel 1970; questi riprendeva la storia del Parma Associazione Sportiva, precedente club costituito nella città emiliana nel 1913 sotto l’originario nome di Parma Foot Ball Club – retaggio del Verdi Foot Ball Club brevemente attivo nello stesso anno -, e rifondato a cavallo della stagione 1969-1970 grazie al passaggio del titolo sportivo ai concittadini dell’Associazione Calcio Parmense, a loro volta sorti nel 1968. L’odierno club, nato nel 2015 come Società Sportiva Dilettantistica Parma Calcio 1913, si fa quindi portatore dell’intera tradizione sportiva parmigiana in ambito calcistico. Il Brasile ha oramai regolamentato la propria attività di club istituendo la Liga Futsal dove si affrontano molti dei migliori giocatori brasiliani tra cui ad esempio Falcão. All’estero, il club è conosciuto e rispettato in tutto il mondo per i grandi giocatori che hanno indossato la maglia viola e oro e sono rimasti fedeli ad essa, come Franciasco Totti e Daniele De Rossi per citarne alcuni. Tra i giocatori di rilievo italiani che hanno militato tra le file rossonere figurano Giuseppe Comei, il primo capitano, Roberto Fini, sia giocatore che allenatore, Renato Sarti, che mancò per poco la convocazione in nazionale, Attilio De Brita, Giuseppe Bortolotti e Cosimo Nocera, bandiera del Foggia degli anni sessanta e anni settanta, è il giocatore con più gol all’attivo con il Foggia e venne anche convocato in nazionale assieme a Romano Micelli.
Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica. Conserva al suo interno testi di cultura locale e nazionale. Nell’alto medioevo divenne sede della più meridionale delle pievi della diocesi di Acqui: l’edificio pievano, intitolato a santa Maria Assunta, esiste tuttora e conserva parti romaniche di origine medievale. Anche le strisce nere non sono tutte uguali, ad eccezioni delle due più esterne: quella centrale è doppia rispetto alle altre due presenti sulla parte frontale, ma viene “mangiata” di più dal rombo bianco centrale. Confronta I documenti delle origini con testo Archiviato il 12 febbraio 2009 in Internet Archive. 2 (2013), febbraio 2013, maglia inter personalizzata p. CENSIS: Religione; è cattolico il 63,8% degli italiani Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive. Con il dominio francese il territorio di Dego rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all’interno della Repubblica Ligure.
Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte. Napoleone Bonaparte e le truppe austro-sarde: fu uno degli episodi salienti della prima campagna d’Italia e che aprì la via per la conquista francese del Piemonte. Nella prima proposta egli sostiene che vi sia una derivazione celtica: Dego sarebbe la traduzione di Dek che in antico celtico significa «il migliore» riferendosi alla posizione ottimale del colle, protetto su tre lati dai corsi d’acqua: Grillero, Colarello e Bormida. Il nome potrebbe derivare dalla posizione di questo luogo sul decussius, ossia su un punto di triplice convergenza confinaria, tra i municipia di Aquae Statiellae, Alba Pompeia (Alba) e Vada Sabatia. Forse di origine romana, Dego era collocato lungo la Via Aemilia Scauri che collegava Aquae Statiellae a Vada Sabatia, le odierne Acqui Terme e Vado Ligure. Tutti i sette terremoti con magnitudo superiore a 5 hanno avuto epicentro posizionato lungo l’asse mediano della struttura tettonica attiva dal punto di vista sismico. Questo club, nato come società di cricket, si è evoluto nel corso degli anni per diventare un’icona di tradizione e rappresenta ancora oggi un punto di riferimento fondamentale nella storia dello sport.
Nella seconda ipotesi lo studioso suppone un’origine indoeuropea e perciò risalente al 2000 a.C. quando le popolazioni antiche dall’India raggiunsero la più settentrionale Europa per diffondervisi in tutti i suoi territori e caratterizzarla culturalmente e perciò linguisticamente. Queste due ipotesi non sono infondate data la loro specificità storico-linguistica, ma, per trovare una più attendibile spiegazione, bisogna attenersi alla definizione data dal REW: Romanisches Etimologisches Wörterbuch di Meyer Lübke secondo il quale Dego trova riscontro etimologico alla voce alto provenzale dec (confine), che deriva, a sua volta, dal latino decus (abbreviazione di dĕcussis, «a forma di croce», come il numero romano dieci) e quindi il nostro termine si riferisce alla X incisa sui cippi come segnale di confine. Sono stati fatti paragoni con le eccellenze rappresentate da altri sistemi in maggiore salute, come quello tedesco con i suoi centri federali. Alcuni studiosi lo fanno derivare dall’antico tedesco Der Got (letteralmente «Il Dio») o dal latino degere (fermarsi, soggiornare) ricavato da una frase di Tullio Cipriano, condottiero romano, pronunciata alla vista del castello e dell’ampia vallata. Il design mimetico è ispirato dalla fiamma e trae origine dal motto «Peuple Volcanique» , ovvero «popolo vulcanico», la passione ardente che muove i tifosi verso il loro club.